La letteratura medica elenca il tumore al colon al terzo posto tra le malattie cancerose più diffuse. Questo cancro colpisce con maggiore incidenza i soggetti tra i 50 ed i 75 anni colpendo indiscriminatamente sia gli uomini che le donne.
La casistica del tumore negli ultimi anni è aumentata, anche se il quadro clinico è facile da identificare. Secondo i dati statistici questo tipo di cancro colpisce circa 60mila persone all’anno in Italia.
I soggetti più esposti al rischio di insorgenza della neoplasia sono i soggetti con polipi nel grosso intestino. I polipi che tendono a diventare maligni sono quelli adenomatosi, considerati delle lesioni precancerose.
Anche il fattore familiare gioca un ruolo decisivo. Il tumore al colon tende a colpire chi ha parenti di primo grado che hanno sofferto della malattia.
Tumore al colon: il quadro dei sintomi da non sottovalutare
Il quadro dei sintomi è variabile e dipende dalla stessa sede in cui si localizza il tumore a livello del tratto intestinale. La sintomatologia del tumore risente anche da altri fattori quali: l’estensione, la presenza di ostruzioni, eventuali emorragie.
Nella fase di esordio, i sintomi sono vaghi e sistemici quali: stanchezza, inappetenza, perdita di peso, anemia. Poi sorgono con il decorso della malattia dei sintomi più specifici che sono dei capannelli d’allarme, che segnalano la presenza della neoplasia.
Tra i sintomi più tipici figura l’anemia sideropenica per sanguinamento occulto da stillicidio cronico nel caso di tumore nella parte destra. In questo caso il soggetto risente anche di stanchezza, perdita di peso, diarrea. Nel caso di localizzazione del tumore nella parte sinistra del colon sorgono sanguinamento a fine evacuazione e feci disidratate.
Se il tumore si localizza nel retto si manifesta spasmo nella sede anale con sensazione impellente di dover defecare. A questo sintomo si associano delle caratteristiche feci a forma di piccole sfere.
Il tumore al colon ha una lenta evoluzione rispetto ad altri tumori. In media una lesione precancerosa si sviluppa nel giro di 5 anni, per poi dare vita ad una crescita esponenziale.
La prevenzione è fondamentale: è bene rivolgersi prontamente al medico in presenza di sintomi sospetti. Inoltre è necessario sottoporsi a controlli periodici, tra cui la colonscopia. Questo esame si raccomanda dopo i 50 anni con cadenza ogni 5 anni.
I soggetti con poliposi o che presentano altri fattori di rischio devono sottoporsi a colonscopia con più frequenza.
Il trattamento precoce della malattia è la migliore strategia di cura, ma ad oggi la diagnosi di questo cancro risulta ritardata. Infatti il tumore al colon si identifica di solito in coloro che hanno già metastasi a fegato ed intestino.
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