Tre neonati con gravi malattie al fegato per la prima volta al mondo sono stati curati con le cellule staminali epatiche. Questa nuova terapia si è sperimentata a Torino. Con lo scopo di ritardare il trapianto di fegato. In particolare, la terapia ha interessato i neonati colpiti da patologie genetiche. In attesa di un trapianto di fegato.
Così i medici hanno iniettato le cellule staminali sane nel fegato dei bimbi con pochi giorni di vita. Una procedura che mira a ritardare il trapianto. Inoltre, con la terapia si ha la possibilità di migliorare alcune malattie genetico-metaboliche. In tal caso si può intervenire con un intervento mini-invasivo.
Lo studio è stato guidato da Marco Spada, direttore della Pediatria e del Centro Regionale per la cura delle malattie metaboliche di Regina Margherita. Lo studio è apparso sulla rivista Stem Cell Reviews and Reports.
Nello specifico, la nuova terapia si avvalsa sulle ricerche sulle cellule staminali epatiche svolte dal gruppo di Giovanni Camussi del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino. In collaborazione con il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino. Con il sostegno anche degli ospedali: le Molinette ed il Regina Margherita.
Cellule staminali epatiche ritardano il trapianto
In particolare, presso l’ospedale Regina Margherita si è svolta la prima sperimentazione. Sotto la guida di Marco Spada, con l’ausilio di Francesco Porta. Tra i nomi dei collaboratori c’è poi quello di Renato Romagnoli, direttore del Centro Trapianti di Fegato delle Molinette. Come anche quello di Dorico Righi, direttore della Radiologia dell’ospedale Molinette.
Per rendere possibile la terapia è stato prezioso il contributo del Laboratorio del Centro Trapianti di Cellule staminali e Terapia Cellulare di Regina Margherita. Senza trascurare l’adesione del Centro di Coordinamento Trapianti.
Per quanto riguarda i pazienti, hanno delle gravi malattie metaboliche. Per questo i tre neonati dovranno sottoporsi in seguito ad un trapianto. Grazie a tale intervento, prima dei 3 mesi, i piccoli si sono stabilizzati.
Comunque si sottoporranno ad un trapianto tra i 6 mesi ed i 9 mesi di vita. Una misura necessaria in caso di gravi malattie metaboliche neonatali. Questo quadro patologico infatti mette a rischio la loro crescita. Addirittura si può incorrere in morte precoce.